Le primarie del PD sono alle porte e per la verità non svelano grandi novità. Un partito come quello democratico, molto irreggimentato, non lascia spazio a sorprese e tutto appare deciso già in anticipo. Avremo quindi la proroga per la Finocchiaro, che questa volta sarà candidata in Emilia e che staziona in Parlamento dal 1987. La sua candidatura in continente marca anche la profonda distanza con i problemi della Sicilia, dalla quale il capogruppo PD fugge a gambe levate. Ci sarebbe poi la candidatura di Giuseppe Berretta, deputato uscente. E qui dobbiamo rilevare come questa scelta non sia condivisibile. Ed infatti, chi si candida a governare Catania non può pensare di farlo a mezzo servizio come accaduto in passato, cosicchè o ci si spende giorno e notte per la città, e forse non basterà nemmeno, o ci si impegna, ed è legittimo, in Parlamento ma entrambe le cose no. Sono troppi e troppo grandi i problemi cittadini perché si possa immaginare di assentarsi dalla città per 3 o 4 giorni alla settimana. Berretta, dunque, dia un segnale forte e scelga per l’uno o per l’altro impegno. Bianco questa scelta sembra averla già fatta e benchè potesse ottenere una deroga alla candidatura nazionale non l’ha chiesta scegliendo l’impegno per Catania, scelta che va apprezzata perché da conto dell’importanza della scommessa. A destra regna invece una gran confusione e quindi non si conosce ancora lo, o la, sfidante. Stancanelli non è “presentabile” per i disastri compiuti ma non potrà neppure candidarsi alle politiche, contrariamente a quanto egli sperava per avere un commodus discessus; ed infatti la legge parla chiaro quando afferma che lo scioglimento delle Camere nell’ultimo semestre non è da intendersi quale scioglimento anticipato e perciò Stancanelli avrebbe dovuto dimettersi a novembre scorso, e cioè sei mesi prima della scadenza naturale della Legislatura, come del resto ha fatto Giuseppe Castiglione. Anche a destra valga la stessa regola: chi vorrà candidarsi a Roma non venga a dirci che vuole anche a fare il sindaco di Catania perché è finito il tempo dei doppi incarichi. Vedremo nei prossimi giorni. di Giorgio Cavaliere Giorgio Cavaliere