Stancanelli si dimette da sindaco di Catania per candidarsi alle politiche. Lo avevamo annunicato in anteprima ed oggi è arrivata la conferma di Stancanelli. Ha dichiarato di avere il cuore a Roma ed il cervello a Catania, ed ancora ha assicurato che se sarà eletto al Parlamento si ricandiderà a sindaco di Catania per poi dimettersi nuovamente da una delle tue cariche. Una sorta di mercato e di scambio delle poltrone come se per ognuna di esse non ci fosse un popolo, dei bisogni, delle speranze, delle urgenze, disperazioni, problemi che attendono. Dichiarazioni irresponsabili e tipiche di chi non ha in alcuna considerazione i cittadini. Stancanelli avrebbe pure confidato di non comprendere cosa debba fare per farsi amare dai catanesi. Poco, e moltissimo, signor Sindaco, sarebbe bastato non prenderci in giro, anzichè fuggire da una città che ha raso al suolo, aggravandone il dissesto finanziario e potendo vantare la piu immobile delle amministrazioni mai avutesi. Sotto la sua sindacatura non una sola piazza é stata realizzata, non un solo campetto é stato costruito, non una sola aiuola si é aggiunta, non una sola lampadina ha portato piu luce sulle strade cittadine. Ora, lei fugge, scappa, se la da a gambe, lasciando le macerie che ha provocato, con i revisori dei conti che ancora le chiedono i documenti dei suoi rimborsi per capire se é vero che da senatore prendeva la diaria dal Parlamento ed il rimborso dal Comune di Catania, con la città che le domanda di rendere pubblico il testo della transazione convenzione raggiunta con il duo Ciancio-Virlinzi per il parcheggio di piazza Europa, con la Corte dei Conti che stigmatizza i veri e propri falsi in bilancio, gli artifizi e i raggiri posti in essere per presentare una programmazione che non esiste. L'aspettiamo alla sua prossima candidatura. Per intanto, la ringraziamo per aver liberato i catanesi. di Giorgio Cavaliere
Stancanelli si dimette da sindaco di Catania per candidarsi alle politiche. Con il cuore si sente a Roma e con il cervello a Catania. Ora comprendiamo il perché del suo disorientamento... Autore Giorgio Cavaliere