La città ha scelto. La Russa aveva dichiarato che ogni voto dato a Fratelli d'Italia in questa campagna elettorale sarebbe stato indicatore della forza di Raffaele Stancanelli a Catania. Ma a guardare i risultati il verdetto è spietato. La lista di Giorgia Meloni e La Russa non supera il 2% quasi duemila voti a Catania, giudizio negativo dunque per l'operato del Sindaco uscente. Stessa sorte per Tony Recca che saluta con il fazzoletto bianco il treno che parte per Roma. Nel capoluogo catanese il PD si attesta sui suoi numeri classici. Il partito di Bersani non attira nuovi elettori se non i suoi soliti noti. La diatriba tra Bianco e Berretta per la poltrona di primo cittadino non ha portato un voto alla coalizione. La Sicilia torna ad essere di "destra" dopo la parentesi delle regionali dello scorso ottobre, complice anche la scarsa affluenza. Raffaele Lombardo non ce la fa per il posto al Senato. La lista si attesta poco sopra il 2%. Però elegge Antonio Scavone nel PDL, suo fedelissimo e il sindaco di Grammichele in campania sempre infiltrato nel PDL. Non pervenuta infine la "rivoluzione civile" dell'ex magistrato Antonio Ingroia, ineleggibile in Sicilia. Raffaele Lombardo fuori dal Senato per una manciata di voti, Tony Recca sono fuori dai giochi. Stancanelli non pervenuto Autore Vincenzo Barbagallo