Intervistato da SUDPress l'Onorevole Antonello Cracolici (PD), presidente della commissione affari istituzionali dell'ARS, commenta l'attuale crisi di governance che investe l'esecutivo regionale diretto da Rosario Crocetta: " Onorevole, cosa pensa della crisi che in questi giorni sta vivendo il Governo Crocetta? "Alla luce di quello che sto vedendo mi pare che quest'esperienza abbia smarrito, e sia giunta al capolinea visti degli errori strategici che sta facendo. Sono due anni e mezzi che il modello scelto è stato velleitario e non ha funzionato". Secondo lei la colpa è imputabile soltanto al presidente o è un problema generale? "Si è scelto un modello di governo che io ho provato ad esemplificare con esempi concreti, che in questi anni ha costruito una gigantesca condizione di paralisi, si è tentato di annunciare una rivoluzione senza avere i rivoluzionari. Alla fine appare sempre più dedita al trasformismo politico con alcuni fondamentali che non sono stati mai aggrediti. Piuttosto che costruire un piano di rientro finanziario che metta mani nei nodi strutturali delle riforme della Regione, noi abbiamo pensato di risolvere i problemi in termini di tagli che si sono fatti ma sono stati irrilevanti. Secondo una visione riformista ed innovatrice della Regione questi tagli sono finiti per apparire superficialità" "Si è costruita una sorta di idea della legalità fondata sulla denuncia e non sull'efficenza. La legalità non può essere soltanto un palcoscenico dove raccontare quanti ladri ci sono, ma deve avere una funzione di trasformazione anche efficente dell'amministazione, deve apparire conveniente all'opinione pubblica rispetto all'illegalità. Mi pare che questi due anni e mezzo ci consegnano questo dato". "Secondo me la Regione dovrebbe avere contezza di questa lettura, Sabato non ho avuto questa sensazione". Cosa pensa dell'intervento del Presidente Crocetta in Direzione del PD di Sabato scorso? "Umanamente il Presidente ha la mia solidarietà anche perchè provare a costruire il chiacchiericcio dietro a pruritri dietrologici è onestamente una cosa indegna, politicamente però lui mi pare molto turbato, anche sul piano personale. Quindi è evidentemente che non mi pare oggi lucido per affrontare il tema che abbiamo davanti". Quale potrebbe essere una soluzione possibile per uscire da questo impasse? "La soluzione, anche se il tempo ormai è passato, è mettercela tutta per capire che la strada intrapresa sino ad ora non ha funzionato. Altrimenti capire che è il caso di fermarsi e dare la parola agli elettori..non è che possiamo stare qui a galleggiare". Lei quindi è favorevole a tornare alle urne piuttosto che ad ulteriore rimpasto? "La possibilità di continuare io onestamente non la vedo, credo che l'unico sovrano nel sistema democratico rimane il popolo". Quale potrebbe essere, secondo lei, una candidatura forte che potrebbe creare un distacco dall'esperienza attuale? "Quando ci sarà, se ci sarà, un nuovo momento elettorale allora ne parleremo, fare il toto-candidature ora non ha senso secondo me, è una domanda posta in un tempo non congruo".