“Si comunica che la partecipazione costituisce obbligo”: così il segretario generale del Comune Antonella Liotta in una lettera del 4 luglio scorso "invitava" i direttori di Direzione e i dirigenti di servizio a partecipare, esortandoli a coinvolgere anche il personale, alla II Conferenza nazionale sulla mobilità sostenibile in programma oggi e domani ai Benedettini, alla presenza di due ministri del governo Renzi “Si comunica che la partecipazione alla sopra citata Conferenza nazionale costituisce obbligo”: così il segretario generale del Comune Antonella Liotta nella missiva inviata lo scorso 4 luglio ai direttori di direzione, ai dirigenti di servizio, alle alte professionalità e alle posizioni organizzative. L’evento in questione è la II Conferenza nazionale sulla mobilità sostenibile organizzata dall’Anci, in programma oggi e domani ai Benedettini. Tra i partecipanti anche i ministri Graziano Delrio e Giuseppe Galletti. Ma non è tutto, la Liotta “considerata l’importanza dell’evento” chiede a direttori e dirigenti di “coinvolgere al suddetto evento formativo il personale, in forza presso le rispettive direzioni e/o servizi, appartenente alle categorie giuridiche ‘D’ e ‘C’; la partecipazione dei dipendenti costituirà credito di orario”. Morale della favola, dipendenti “precettati”, e di conseguenza uffici comunali pressoché deserti, solo per riempire l’auditorium e permettere al sindaco Bianco la passarella al cospetto di due ministri del governo Renzi. Sulla vicenda è intervenuto il leader di Catania Bene Comune, Matteo Iannitti, che in un post sulla sua bacheca Facebook sottolinea come sia “curioso il fatto che come sede di tale iniziativa si sia scelta proprio Catania, una città che aspetta da quarant'anni un trasporto pubblico non su gomma, investita da numerosi scandali e inchieste proprio legate agli appalti per la metropolitana, che vede l'azienda pubblica dei trasporti sull'orlo del fallimento, con soli 60 mezzi in funzione per circa 500mila persone che frequentano abitualmente la città e con i dipendenti che non percepiscono lo stipendio da mesi”. Iannitti va giù duro sottolineando che l’Amministrazione Bianco “è stata incapace di realizzare anche una, una sola, pista ciclabile efficiente e ha dirottato i soldi, 1 milione di euro, destinati a un'importante pista ciclabile alla costruzione di un muro ornamentale con fontana”. Per la Conferenza ai Benedettini, il leader di Catania Bene Comune evidenziando che l'evento “pubblicizzato male, realizzato nelle calde giornate di luglio", sottolinea che "il sindaco Bianco e il suo staff erano evidentemente terrorizzati dalla scarsa partecipazione. Così il segretario generale del Comune Liotta ha pensato bene, al di fuori di ogni decenza, di inviare a tutti gli uffici una lettera di ‘invito’. Et voilà, platea riempita e uffici per questo venerdì, lavorativo e di ricevimento, vuoti. Ma che volete, ci sono i ministri amici del sindaco in città”. “Questi dipendenti – osserva Iannitti - saranno ‘obbligati’ a imparare qualcosa sulla mobilità sostenibile, sul rapporto Anci sulla questione mobilità e sulle nuove esigenze delle città? Ma quale! L'obbligo serve solo per avere dei figuranti, delle comparse, da fare apparire nelle foto che qualche reporter ‘dipendente personale del sindaco’ scatterà e pubblicherà a nome di Enzo Bianco su Facebook”. Iannitti critica duramente anche i sindacati accusandoli di un “assurdo silenzio” e che p”robabilmente saranno anche loro presenti, col cappello in mano, alla ricerca di qualche posticino in Giunta o, chissà, di qualche assunzione”. “Una vergogna, un'oscenità. Eppure questa è la Catania del sindaco Bianco. Un set cinematografico – affonda Iannitti - per il grottesco ‘prediciottesimo’ del suo mandato da amministratore. Un volgare book per la ricerca di un posto al sole negli scranni della Regione, del Senato e del Governo. Nel frattempo la città muore e chi dovrebbe agire, rappresentanti eletti e magistratura in primis, sta a guardare. Noi a fare le comparse non ci stiamo e non staremo seduti in silenzio ad aspettare i titoli di coda. Dobbiamo mandarli a casa, siamo all'indecenza”.