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Altro che coronavirus: il vero problema restano corruzione e sprechi

06-05-2020 04:03

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, Inchieste, Comune di Catania,

Altro che coronavirus: il vero problema restano corruzione e sprechi

Il titolo originario era più provocatorio se vogliamo: "SPERIAMO CHE NON MANDINO ALTRI SOLDI PUBBLICI PERCHÉ SPRECHERANNO E SI MANGERANNO ANCHE QUESTI

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Il titolo originario era più provocatorio se vogliamo: "SPERIAMO CHE NON MANDINO ALTRI SOLDI PUBBLICI PERCHÉ SPRECHERANNO E SI MANGERANNO ANCHE QUESTI", ma era troppo lungo e un pò vernacolare: resta il concetto, che non è una mera provocazione quanto l'analisi di dati e documenti che lasciano attoniti. Adesso infatti, terrorizzati da un virus, tutti a caccia di soldi pubblici, dallo Stato, dall'Europa, dalla Chiesa, da donatori pubblici e privati: ma quanti ne sono stati sprecati, quanti ne hanno ingurgitati bande riverite di cannibali parassiti nel recentissimo passato? E quanti ne stanno sprecando e stanno mangiando anche in questo terribile momento? Non è un caso se oggi si muore perché non ci sono stati "budget" per la Sanità e troppi concittadini devono mettersi in fila per un pacco di pasta che viene distribuito in favore di telecamere? Non siamo poveri sfortunati colpiti da calamità naturali: siamo TUTTI complici di chi ci affama e uccide, con quelle facce da scemi, consentendogli di continuare a farlo. NON È UN CASO! Prima puntata ...



Come al solito usciamo dal mainstream di sistema, quello che prende soldi dagli stessi che poi rubando affamano e uccidono un'intera comunità, senza mai pubblicare una notizia che sia una, quello che non scontenta mai nessuno e si accanisce su borseggiatori e spacciatori, facendo da vetrina ai veri criminali.



Quella che proporremo in più puntate è un'inchiesta su cui abbiamo cominciato a lavorare prima che scoppiasse l'emergenza pandemia: è complessa, i dati ed i documenti da analizzare sono davvero tanti e spesso catalogati appositamente per non fare capire niente.



Abbiamo in corso decine di richieste di accessi agli atti, tutti sospesi causa coronavirus: aspettiamo.



Oggi proponiamo solo un paio di dati, per far comprendere l'enormità della questione "corruzione e sprechi", perché se negli ultimi anni sono arrivati, in provincia di Catania, tanti soldi e i risultati sono quelli che abbiamo sotto gli occhi, significa che ci sono troppe cose che non vanno e troppa gente che dovrebbe stare in galera o immediatamente rimossa da incarichi pubblici: e se questo non è ancora accaduto e non accade significa anche che c'è un problema nel problema.



I dati si riferiscono soltanto ad una parte del fiume di fondi pubblici che sono arrivati nell'ultimo decennio, quelli riferiti al cosiddetto Fondo Coesione, risorse europee che dovrebbero servire ad allineare i territori meno sviluppati con quelli più efficienti, fondi che, come vedremo, si perdono in un mare di malaffare e inefficienze.



In realtà sono molti, molti di più.



Il rischio adesso è che, con il tragico alibi del famigerato coronavirus, la speculazione mafiosa ed affaristica trovi nuova linfa e per di più addirittura anche facilitata: già si sente parlare di procedure semplificate, deroghe al codice degli appalti, maglie larghe dell'ANAC e via discorrendo. Perfetto, ci manca solo questo!



Alla prossima non ci saranno neanche i pacchi di pasta per chi ne avrà bisogno!



Vediamo.



Nell'ultimo decennio, circa, la provincia di Catania ha ricevuto finanziamenti, extra bilanci enti locali e senza considerare tutti gli altri programmi di finanziamento, "Fondi Coesione" per oltre 6 miliardi e 200 milioni di euro, il solo comune di Catania 4 miliardi e 200 milioni di euro.



A naso si potrebbe sostenere che l'intera provincia sarebbe dovuta essere un gioiello ed invece è una triste capitale del quarto mondo, con infrastrutture fatiscenti quando non inesistenti, sacche di povertà intollerabili, servizi pubblici ad esser gentili inefficienti.



Nella sola città di Catania sono stati finanziati 4.998 progetti, molti dei quali dai titoli altisonanti e fantasiosi, tanto fantasiosi che si sono letteralmente persi.



Sono stati spesi per infrastrutture la bellezza di 4 miliardi 274 milioni: e dove sono tutte queste "infrastrutture" se abbiamo strade come mulattiere?



Oltre 1 miliardo e 126 milioni per l'acquisto di beni e servizi: idem come sopra.



670 milioni sono andati come "incentivi alle imprese" e sarà interessante capire quali imprese e per fare cosa;



136 milioni sono finiti sotto la voce "Contributi a persone", una miriade di progetti ad organizzazioni e cooperative varie di origine sconosciuta e sulla cui utilità ed effettiva realizzazione gli interrogativi restano tutti aperti.



Si trova di tutto, tanto per sorridere, a giudicare dai fondi spesi per trasformare Catania in una "Smart City" a quest'ora avremmo dovuto spostarci con il "Teletrasporto" e ordinare i certificati per via telepatica e invece non c'è neanche una palina digitale dell'AMT che funzioni.



Di alcuni di questi progetti ne hanno fatto addirittura veri e propri monumenti allo spreco, quasi a voler sbattere in faccia all'intera cittadinanza la propria serva imbecillità: basta andare in piazza Alcalà o alla Plaia per vedere ancora oggi, e sono passati 10 anni, le basi di ricarica per biciclette elettriche che non hanno mai ricaricato niente!



Lo stiamo vedendo anche in questi terribili giorni come vi sia gente assurda che utilizza soldi pubblici ancora per dare consulenze tutte da giustificare, comprare sedie da migliaia di euro, addirittura libri...



E allora, siamo sicuri che se anche arrivassero fondi di qualsiasi natura si riuscirebbe a risolvere anche uno solo dei problemi veri di questa città?


 


Registrazione Tribunale di Catania n. 18/2010 – PIVA 05704050870 - ROC 180/2021
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