Alle 12 circa del 6 agosto, l'Ufficio Stampa del comue di Catania ha diffuso un comunicato con allegato una video dichiarazione del sindaco Enrico Trantino che chiarisce la sua posizione in merito a quanto ancora sta accadendo intorno all'aeroporto di Catania e, soprattutto, anticipa quanto dovrà accadere.
Già sulla modalità di intervento, si registra una gradita novità: l'osservanza della par condicio tra i vari organi di informazione, con la diffusione a tutte le testate dello stesso testo e persino delle stesse immagini video, consentendo così a ciascuno di potere divulgarlo nella maniera più “laica” possibile.
È un segnale importante che, se diventasse regola anche solo in eventi di così grande importanza, rappresenterebbe una garanzia significativa di trasparenza ed attenzione alla corretta informazione dell'opinione pubblica. Questa è buona comunicazione istituzionale.
Bene.
Adesso veniamo al messaggio, che non era per niente scontato anche se preceduto da una durissima presa di posizione dell'intero partito di Fratelli d'Italia in contestazione della gestione della SAC e della fase emergenziale in particolare.
Il titolo del comunicato ne anticipa il contenuto, ma si riserva al suo interno la vera e propria bomba, cioè la dichiarata volontà di far valere il ruolo di socio della SAC in rappresentanza dei cittadini della Città Metropolitana di Catania.
E questa è una novità tanto assoluta quanto definitiva se decidesse di portarla a termine, e chi conosce il sindaco è pronto a scommettere che difficilmente ci saranno passi indietro che sarebbero boomerang per l'intero partito di maggioranza relativa del paese.
Aeroporto, Trantino: “Il Comune non ha alcuna responsabilità ma giusto chiedere scusa”
In merito alla ripresa graduale della piena operatività dell’aeroporto di Fontanarossa, il sindaco di Catania Enrico Trantino ha diffuso la seguente nota:
“Ieri pomeriggio l’Enac ha annunciato la riapertura del Terminal A del nostro aeroporto.
Non so quando tornerà alla piena operatività, ma mi auguro avvenga immediatamente.
Quanto accaduto in questi venti giorni dal momento dell’incendio, ha messo la città e parte della Sicilia orientale in ginocchio.
Albergatori, ristoratori, affittacamere e tutto l’indotto di una città e un isola che vivono di turismo, hanno patito un duro contraccolpo.
Le recensioni negative di migliaia di passeggeri frustrati, non sappiamo quali riflessi avranno nel prossimo futuro, ma ci indurranno a concentrare gli sforzi sul riscatto della nostra reputazione.
Ci risolleveremo, perché l’abbiamo sempre fatto.
Ma la questione è un’altra.
Il comune di Catania e la città metropolitana sono soci per una quota complessiva del 13% dell’ente che gestisce l’aeroporto.
Di fatto, come sindaco dei due enti, non ho potere alcuno, se non quei pochi, come la convocazione dell’assemblea dei soci, di cui mi avvarrò nei prossimi giorni.
Ma per pretendere il rispetto dei doveri da parte dei cittadini, le istituzioni, per apparire credibili e ridurre le distanze tra chi decide e coloro per cui conto decide, devono assumersi le proprie responsabilità.
E spesso, in un mondo di relazioni, per riavvicinarsi, per ricucire un rapporto, basta fare un passo indietro e sapere chiedere scusa.
Io da quella notte dell’incendio, trascorsa interamente in aeroporto ad assistere i passeggeri, credo di avere fatto tutto quel che rientrava nelle mie possibilità, suggerendo specifiche iniziative per alleviare i disagi dei passeggeri, mai messe in atto.
Non penso di avere colpe, ma sono socio di chi ha la responsabilità di gestire l’aeroporto e so che chi è parte di qualcosa che non ha funzionato, deve comunque avere l’umiltà di chiedere scusa.
Specie se non lo fanno altri.
Ecco perché io, oggi, sento di scusarmi”.
Bhe, chapeau Signor Sindaco.
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Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!