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Inchiesta Sanità, Ordine dei Medici e dintorni: parla Giansalvo Sciacchitano, che ne ha scoperta un'altra

06-11-2023 06:30

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, Focus, Sanità,

Inchiesta Sanità, Ordine dei Medici e dintorni: parla Giansalvo Sciacchitano, che ne ha scoperta un'altra

Hanno tentato di farlo passare per pazzo minacciandolo, denigrandolo, isolandolo., E non gli ha portato bene. A loro

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Passa il tempo e i nodi vengono al pettine, come si suole dire.

A volte è difficile, molto difficile, e di tempo ce ne vuole più del sopportabile, ma alla fine i nodi si sciolgono, anche se nel frattempo si sono subiti danni enormi.

 

È la storia coraggiosa e inconfutabile di Giansalvo Sciacchitano, il ginecologo catanese che si è trovato ai vertici delle organizzazioni dei medici, tra Ordine ed ENPAM e si è dovuto scontrare con mulini a vento che al posto delle pale in tela avevano ed hanno lame affilatissime.

 

Ed a farlo a fettine ci hanno tentato in tutti i modi, minacciato, deriso, vilipeso, isolato, ma hanno fatto male i conti e tra le lame ci stanno finendo loro, uno ad uno.

 

Veniamo all'ultima storia che lo riguarda, l'ultima per modo di dire perché ce ne saranno almeno altre cento ed infatti ci sta scrivendo un libro, su quello che sa tra Ordine di Catania ed ENPAM nazionale, che molto probabilmente sarà un best seller, e non solo da queste parti.

 

Come abbiamo più volte raccontato, basta scorrere alcuni degli articoli in calce, Sciacchitano ha usato lo strumento messo a disposizione dalla legge dei cittadini per capirci qualcosa di quanto combinano quelli che “pro tempore” gestiscono poteri pubblici: l'accesso agli atti.

 

Ci torneremo perché dalla lettura degli atti stanno emergendo collegamenti davvero interessanti, che proverebbero l'esistenza di un vero e proprio “Sistema” finalizzato soprattutto alla gestione di corsi di formazione secondo un modello che, ideato e partito a Palermo, vengono nel tempo “esportati” nelle altre province siciliane, con a capo sempre gli stessi soggetti. Palermitani.

 

In questa ultima intervista, il prof. Sciacchitano racconta di come il precedente consiglio direttivo dell'Ordine dei Medici di Catania, quello decapitato dall'inchiesta della magistratura catanese, ha tentato violentemente di delegittimarlo, provando ad intimidirlo oltre che a denigrarlo volgarmente.

 

Il contenuto lo si rinviene in un verbale del consiglio direttivo, il n. 5 del gennaio 2021, di cui Sciacchitano viene in possesso dopo numerosissime richieste sempre rimaste inevase o parzialemente assolte:

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A parte quel “limitatamente alla parte di suo interesse” che rappresenta una presunzione assoluta ed illegittima, divertente l'allegato bollettino da pagare per la documentazione che in realtà andrebbe pubblicata sul sito trasparenza senza che sia necessario supplicarne l'ostensione, al netto del fatto che dei soldi pubblici, a centinaia di migliaia di euro che stanno bruciando per pagare le tasse sulla “sede milionaria che non c'è”, evidentemente ai manager dell'Ordine interessa poco.

 

Fatto sta che, almeno sotto forma di stralcio, quella parte in cui viene denigrato e minacciato di chissà quali azioni, finalmente può leggerla e renderla pubblica:

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Chiaro? Questi metodi sono degni di ben altre consorterie, altro che medici.

In più, tra i nomi “scandalizzati e disturbati” per le domande poste dal prof. Sciacchitano ritroviamo, guarda un pò, proprio gli stessi personaggi finiti tra gli indagati dell'inchiesta della magistratura catanese, ed alcuni sono addirittura già stati condannati, potendo godere dei favori del patteggiamento che ne ha limitato le pene. 

Guarda un pò.

 

E la maggior parte delle richieste di atti di Sciacchitano riguardava proprio quei progetti di formazione finiti al centro dell'inchiesta. 

Ma guarda un pò.

 

Oltre a quella misteriosa “Fondazione” su cui torneremo, che era il giocattolo attraverso il quale si veicolavano gli affari vari.

 

Fondazione, detto per inciso, che risulta al momento al vaglio della Prefettura per la sua fase di liquidazione che sta risultando per niente semplice. E chissà perché, guarda un pò.

 

Anche in questo caso si chiedeva conto delle spese per gli uffici in corso Italia, delle assunzioni senza alcuna evidenza pubblica, della scelta dei tutor dei corsi di formazione, e tante altre cosette mai chiarite e che tanto, a leggere sopra, disturbavano i consiglieri.

 

Ma se anche questo potrebbe bastare per descrivere il clima che si respirava prima che questi signori venissero, dall'inchiesta giudiziaria, travolti e sputtanati per quello che combinavano, in realtà Sciacchitano con i suoi accessi agli atti ne ha scoperta un altra, che probabilmente potrebbe contribuire ad aprire un altro vaso di Pandora, o più semplicemente qualche altro filone d'inchiesta.

 

Ha sempre chiesto, il Professore, come mai i commissari dell'ordine, Amato, Mancuso e Missale, che dovevano rimanere in carica solo per un massimo di 90 giorni e solo per indire le elezioni del nuovo consiglio, in realtà rimarranno per ben 15 mesi e non solo per l'ordinaria amministrazione.

 

Della terna commissariale presidente è stato nelle due versioni, il presidente dell'Ordine di Palermo, cbhe in tutta la vicenda di fondazioni e formazioni avrà un ruolo determinante e di cui si parlerà nella prossima puntata.

Commissario è stato anche quel Missale che da funzionario del Policlinico diventerà, grazie ad un concorso considerato truccato dalla Procura, niente meno che direttor edell'Ordine dei Medici di Catania, con stipendio da top manger della Sanità Anche su questo torneremo.

 

E nella storia entra anche un altro indagato, quel Di Piazza che, dipendente dell'Oridine di Palermo presieduto da Amato, si ritrova nominato “direttore a scavalco” dell'Ordine di Catania, Anche su questo “scavalco” dovremo tornare.

 

Intabto, Sciacchitano a firma di questi soggetti, ha scovato un curiosissimo atto.

 

Si tratta di un protocollo tra l'Ordine dei Medici di Catania, gestitio dai commissari con a capo Amato e a latere Missale, e la misteriosa “Fondazione dell'Ordine dei Medici di Catania”.

Il protocollo prevede la concessione, per sei anni rinnovabili per altri sei, in esclusiva alla Fondazione di numerosi servizi particolarmente lucrosi, con in aggiunta il pagamento annuale di ben 70 mila euro a carico del bilancio dell'Ordine dei Medici.

Stranamente quindi dei commissari che dovevano limitarsi all'ordinaria amministrazione e per soli 90 giorni, rimangono per 15 mesi e arrivano ad impegnare l'Ordine per ben 12 anni! Ma guarda un pò.

 

Altrettanto stranamente, a firmare il protocollo per conto della Fondazione non è il rappresentante legale ma il direttore a scavalco, cioè il dipendente dell'ordine di Palermo presieduto dal commissario Amato, cioè quel Di Piazza che finirà poi indagato nella affare dei progetti e delle turbative di cui sopra. Ma guarda un pò.

 

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Il ruolo di Filippo Di Piazza in realtà è molto, ma molto più complesso, risultando “coordinatore” in decine e decine di corsi di formazione del tipo di quelli finiti sotto indagine a Catania e che, partiti da Palermo, sono stati svolti in varie province siciliane. Anche su questo, manco a dirlo, torneremo.

 

Ma Sciacchitano, come se non bastasse, rileva anche altre stranezze “formali” in questo stranissimo "protocollo:

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Quindi, come si legge, in testa viene indicata la data di redazione nel primo giorno del giugno 2020, mentre in calce prima delle firme, la data riportata è del'11 febbraio 2019. Quindi due date diverse sullo stesso atto!

 

Altra incongruenza, la bizzarra decisione di due organi catanesi che decidono, all'art.11, di fissare come competente nel caso di controversie il foro di…Palermo.

Insomma, tanto basta per poter supporre che sia stato fatto un frettoloso e grossolano “copia e incolla” di qualche altro atto magari a supporto di altra analoga operazione da qualche altra parte dell'isola.

 

E questo dimostrerebbe come ci sia un vero e proprio “sistema”, cosa che emerge alquanto chiaramente dalla lettura degli atti e dal loro incrocio. Compresi i relativi curricula.

 

E in fondo sono queste la normalissime domande che da anni pone il professore Giansalvo Sciacchitano e per le quali hanno tentato di farlo passare per pazzo: ma il pazzo non era certamente lui, mentre alcuni li abbiamo già scoperti e non stanno facendo una buona fine.


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