Mentre la spazzatura invade le strade di Catania, la Cgil e la Funzione Pubblica Cgil della città sollevano la questione e chiedono un confronto con il sindaco Enrico Trantino per analizzare le cause e individuare soluzioni zona per zona.
Le principali criticità dell'assessorato guidato dall'esponente di Forza Italia Salvo Tomarchio, individuate dalle organizzazioni sindacali, riguardano l'insufficienza di ore di lavoro dedicate alla raccolta, la mancanza di sorveglianza da parte del Comune sull'applicazione delle regole e l'incapacità di molti cittadini a differenziare correttamente i rifiuti.
Resta sullo sfondo la recente “perizia di variante” che ha cambiato le condizioni economiche ed operative del mega appalto originario per la raccolta dei rifiuti, quello considerato più importante d'Italia, del valore di oltre 350 milioni di euro ed alla cui gara i maggiori player del mercato si rifiutarono di partecipre denunciandone l'incongruenza economica.
Denuncia che pare adesso confermata proprio dalla perzia di variante e su cui si attendono chiarimenti e sviluppi.
Inoltre, per venerdì 1 dicembre davanti la sede dell'assessorato all'Ecologia è stato organizzato da CGIL e UIL un sit in per porre il problema dei lavoratori che prestavano servizio presso il lotto centro e non riassorbiti dal consorzio GEMA. In questo caso i sindacati lamentano che alle richieste di confronto non hanno mai avuto riscontro né dall'amministrazione né dalla ditta appaltatrice.
In occasione della "Settimana europea per la riduzione dei rifiuti," la Cgil e la FP Cgil di Catania ritengono che sia giunto il momento di un confronto con l'amministrazione comunale su questa problematica.
La città, già sporca da anni, continua a rimanere in uno stato indecoroso, nonostante le segnalazioni dei cittadini che rispettano le regole e pagano le tasse.
Anche i turisti, pur ammirando la bellezza della città, non esitano a segnalare il problema igienico, anche attraverso i social media. I controlli, affidati al Comune, non sembrano ottenere gli effetti desiderati, richiedendo una revisione e un miglioramento.
La Cgil, in particolare, ha già affrontato la questione in varie occasioni, coinvolgendo le associazioni di quartieri difficili come Librino e San Cristoforo, sottolineando l'importanza di un coinvolgimento delle parti sociali nella stesura dei capitolati d'appalto.
Il segretario generale della Cgil, Carmelo De Caudo, e la segretaria generale di FP, Concetta La Rosa, dichiarano: "La cattiva gestione dei rifiuti nella nostra città dipende dalla somma di tanti aspetti. Bisogna guardare al ruolo del Comune, delle aziende, ma anche all'incultura di molti cittadini che non rispettano regole chiare e oramai note ma che nessuno fa rispettare."
Attualmente, l'appalto per la gestione dei rifiuti ammonta a circa 350 milioni di euro, suddivisi in tre lotti operati da diverse aziende, con un organico di circa 900 dipendenti, compresi 110 lavoratori recentemente stabilizzati, ma con contratti part-time a 24 ore.
La Cgil e la FP Cgil evidenziano una sproporzione nella distribuzione dell'orario lavorativo rispetto al fabbisogno reale del servizio di raccolta, soprattutto nel "lotto centro," il più grande, dove è stato aggiunto personale ma non sono stati coperti profili essenziali come quello degli autisti.
Le organizzazioni sindacali invitano il sindaco Trantino a un incontro immediato per discutere delle soluzioni possibili, offrendo indicazioni basate sulla loro esperienza nel settore.
Nel documento, il sindacato confederale sintetizza la questione: Il servizio di raccolta è suddiviso in tre lotti, gestiti da diverse aziende. Il "lotto centro" è gestito dal Consorzio Gema, il "lotto nord" dalla società Supereco, e il "lotto sud" dalla Ecocar Ambiente.
Il "lotto centro," il più problematico, affronta non solo i rifiuti domestici ma anche quelli generati da esercizi commerciali, ristoranti e strutture ricettive. La Cgil e la FP Cgil sottolineano la necessità di una distribuzione dell'orario lavorativo più adeguata alle esigenze reali del servizio di raccolta.
E sullo sfondo resta la “perizia di variante” milionaria…
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