Il caso pazzesco di un punteggio 88 considerato "equivalente" al 90: ormai siamo oltre l'immaginabile
Il Policlinico di Catania, una delle principali strutture sanitarie della Sicilia, è al centro di una polemica che getta ombre pesanti sulla gestione dei suoi vertici.
Una recente delibera ha scatenato un’ondata di critiche, accuse di favoritismo e mancato rispetto delle normative vigenti, mettendo in discussione la credibilità dell’intero sistema sanitario regionale.
Il Caso dell'Incarico alla Neonatologia e UTIN II
Il 23 luglio 2024, la Direzione Generale del Policlinico “G. Rodolico – S. Marco” di Catania ha conferito l’incarico quinquennale di Direttore della Struttura Complessa di Neonatologia e UTIN II al dott. Vincenzo Salvo.
Tuttavia, tale decisione ha sollevato immediatamente contestazioni, in quanto è stato ignorato il primo classificato nella graduatoria del concorso, il dott. Raffaele Falsaperla, che aveva ottenuto un punteggio di 90/100 contro gli 88/100 del dott. Salvo.
La Violazione delle Norme
La delibera n. 1727 del 23 luglio 2024 sostiene in modo quantomeno discutibile che 88 e 90 siano punteggi equivalenti.
Questo, secondo il CoAS Medici Dirigenti - Sicilia, rappresenta una chiara violazione, oltre che della matematica, della Legge 5 agosto 2022 n. 118, che impone la nomina del candidato con il punteggio più alto senza alcuna discrezionalità da parte del Direttore Generale.
Tale legge ha riformato le modalità di assegnazione degli incarichi di Direttore di Struttura Complessa, trasformandole da incarichi fiduciari a concorsi pubblici a tutti gli effetti.
L'art. 20 comma b recita infatti: “la commissione attribuisce a ciascun candidato un punteggio complessivo secondo criteri fissati preventivamente e redige la graduatoria dei candidati. Il direttore generale dell'azienda sanitaria procede alla nomina del candidato che ha conseguito il miglior punteggio.”
Altro che 88=90!
La Reazione del CoAS Medici Dirigenti - Sicilia
Il CoAS Medici Dirigenti - Sicilia ha reagito con durezza, contestando la decisione e chiedendo l’immediata revoca della delibera e il conferimento dell’incarico al dott. Falsaperla.
L’organizzazione sindacale sottolinea che il mancato rispetto delle normative in vigore rappresenta un abuso e un disprezzo delle leggi, minando la credibilità del Sistema Sanitario Regionale (SSR) e dell’Università di Catania.
Inoltre, il CoAS ha richiesto l'intervento degli organi competenti, inclusi il Presidente della Regione Siciliana e il Ministro della Salute, per la revoca dell'incarico del Direttore Generale Gaetano Sirna, la cui nomina aveva già suscitato fortissime perplessità in quanto conferita oltre i termini prescritti dalla legge in ordine ai limiti di età.
La vicenda solleva, ancora una volta, importanti questioni sulla trasparenza e l’equità nelle procedure di selezione all'interno delle strutture sanitarie pubbliche.
E in Sicilia stanno accadendo cose “turche”: non ultima la ri-nomina del vertice dell'ASP di Catania dove pare si sia superato ogni limiti e su cui torneremo appena recupereremo un atto che al momento ci manca per ricostruire in maniera inconfutabile l'incredibile vicenda.
La fiducia nel sistema sanitario, infatti, dovrebbe dipendere in gran parte dalla corretta applicazione delle leggi e delle procedure. Ogni deviazione dalle norme non solo danneggia i singoli professionisti coinvolti, ma rappresenta un danno per l’intera comunità, che ha diritto a un’amministrazione trasparente ed equa: qui siamo ormai al di là di ogni immaginazione.
Il caso del Policlinico di Catania è emblematico di una gestione che sembra ignorare le normative e le legittime aspettative dei professionisti del settore sanitario.
È essenziale che le autorità competenti intervengano prontamente per ripristinare la legalità e garantire che episodi simili non si ripetano in futuro. La salute pubblica e la dignità dei lavoratori del settore meritano rispetto e trasparenza.
Leggi anche: