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Catania: come le partite iva, anche i disabili sono “sacrificabili”: ridotte del 15% le ore di assistenza

31-10-2024 06:00

Giuseppe Ferrara

Cronaca, Focus, Sanità, disabili, disagi, scuola, PEI,

Catania: come le partite iva, anche i disabili sono “sacrificabili”: ridotte del 15% le ore di assistenza a scuola

Strani questi criteri di razionamento delle risorse, molto strani: sempre in danno dei più fragili.

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 Sappiamo benissimo che a Catania la amministrazioni locali, comune ed ex provincia, non navigano in acque sicure e anche se apparentemente siamo usciti dalla fase di dissesto economico, un altro è visibile all'orizzonte. 

 

Proprio per questo a Catania si è perennemente in modalità “risparmio energetico”, solo che il criterio che impone cosa tagliare e cosa no è sconosciuto all'umana comprensione.


 È di questi giorni la notizia della proroga delle riduzione delle ore PEI per gli studenti disabili, cosa che ha suscitato l'indignazione generale ma soprattutto la preoccupazione tra le famiglie coinvolte. 

 

Ma cos'è il PEI? 


 PEI è l'acronimo di Piano Educativo Individualizzato ed è un piano di studi personalizzato elaborato per studenti disabili. Tra le cose che il comune ha ritenuto opportuno tagliare sono proprio le ore che un assistente alla comunicazione deve dedicare a questo servizio sempre più importante per l'integrazione ed inclusione dei disabili nell'ambiente scolastico. 

 

Strani questi criteri di razionamento delle risorse, molto strani. 

Nella città che spende 155 mila euro per una campagna di “sensibilizzazione” alla raccolta differenziata (affidata direttamente e con aspetti tutti ancora da approfondire) i disabili, quelli ai quali spetterebbe una fetta sostanziosa di spesa pubblica, vengono invece messi da parte e sacrificati in nome della sostenibilità economica. 

Proprio adesso che esistono presupposti giuridici che stabiliscono incontrovertibilmente l'obbligo e la priorità di sostenere queste spese.

 

Una recente sentenza del tribunale di Torino, infatti , inchioda i comuni alle proprie responsabilità. 

Per il giudice, che si rifà ad una sentenza della corte costituzionale (la 275/2016), “è la garanzia dei diritti incomprimibili a incidere sul bilancio e non l'equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione”. 

Memori di ciò, anche alcune associazioni catanesi hanno deciso di protestare duramente per vedersi riconosciuto quello che è a tutti gli effetti un diritto “incomprimibile”. 

 

Per i disabili sarà l'ennesima vittoria contro il comune dopo l'annullamento di tutte le multe prese in via Etnea? Sono sicuro che su questo tema ci torneremo presto.

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