di Mauro Sarrica Continua ancora a far discutere l’esposto presentato dal dipendente stabilizzato dell’Ars, Pietro Galluccio, alla Procura di Palermo, affinchè venisse verificata la sussistenza di eventuali reati e fosse disposta nell’eventualità l’avvio di procedimenti conseguenti al mancato rispetto delle norme di trasparenza amministrativa. In particolare, a tenere banco è la questione legata al compenso percepito dal segretario generale dell’Ars, Sebastiano Di Bella, che secondo voci ed indiscrezioni mai smentite arriverebbe a sfiorare il mezzo milione di euro, arrivando solo a circa 264 mila con i tagli operati se entrerà in vigore il regime su cui in atto c’è una trattativa a palazzo dei Normanni. “Ho presentato questo esposto perché ritengo che sia corretto nell’interesse di tutti fare chiarezza su certe situazioni di trasparenza amministrativa – dichiara in esclusiva a Supress, Pietro Galluccio - . Mi domando ancora adesso se è legale pubblicare sul sito dell’Ars quel documento dove non compaiono nè il nome del segretario Di Bella, né i curriculum vitae degli altri dipendenti e neanche tutte le mensilità per quanto riguarda i compensi, dato che vengono tenute fuori sia indennità che straordinari”. Adesso lo stesso Galluccio si aspetta che la giustizia faccia il suo corso. “Sì assolutamente – continua il dipendente regionale -. Il giorno dopo il mio esposto improvvisamente è comparso sul sito il nome di Di Bella e il suo compenso percepito, che si attesta ufficialmente sui 217, 995 mila euro annui. Ma in realtà non è così, perché secondo voci ed indiscrezioni mai smentiste dovrebbe attestarsi intorno al mezzo milione. Ecco bisogna far luce su tutto questo”. E sull’esposto presentato, ecco che arriva il commento del procuratore aggiunto alla Procura della Repubblica di Palermo, Leonardo Agueci: “Ancora non ho avuto modo di vedere questo esposto – afferma a Sud il magistrato - . L’ho appreso solo dalla stampa. Ma come prassi verrà aperto un procedimento e ci sarà quindi un avvio di indagine. Poi in base al contenuto, a ciò che emergerà, verranno prese tutte le decisioni del caso”. Una vicenda in continua evoluzione, quindi. Siamo ancora all’inizio, ma già il rumore mediatico è scattato più forte che mai attorno a questa grottesca e paradossale situazione. Non deve essere considerata, questa, soltanto una battaglia personale di Galluccio, ma di tutti i cittadini affinchè sia garantita la massima trasparenza su ogni atto pubblico.