Si è tenuto oggi, davanti gli uffici della provincia siti in via Nuovaluce, il sit-in dei dipendenti della Pubbliservizi che attendono da tempo le risposte dal sindaco di Catania, Salvo Pogliese, per sbloccare la situazione che riguarda l’approvazione del concordato preventivo da presentare al tribunale per salvare la società dal fallimento.
Avevamo già parlato negli scorsi giorni di questo delicato tema, che vede inascoltate le richieste degli stessi dipendenti che si rivolgono ancora una volta alla città metropolitana (che rappresenta il socio pubblico) al fine di porre azioni finalizzate al far uscire Pubbliservizi dalla situazione di amministrazione straordinaria.
Oggi, la nostra redazione, ha raccolto la richiesta di uno dei dipendenti della società presente al sit-in. Queste le sue parole:
“Stiamo aspettando risposte dal sindaco, il quale lo scorso 23 febbraio ci ha convocato negli uffici della provincia rassicurandoci che la situazione del concordato preventivo venisse risolta nel migliore dei modi ed in poco tempo. Oggi a distanza di sessanta giorni, però, non è cambiato nulla. Lavoriamo in una società che da un anno e mezzo è in fase di amministrazione straordinaria. Adesso, però, il tempo a disposizione è poco perché da quello che ci risulta il commissario si è consultato con il tribunale il quale ha dato scadenza al 30 Settembre.
Se la situazione non si risolverà per il meglio, accadrà sicuramente un disastro sociale. Vogliamo che il sindaco porti al termine il salvataggio dell’azienda.Tutto ciò ricade, però, nella testa di 350 dipendenti.
Noi non ci fermeremo e se la situazione non cambierà continueremo con la protesta presso il comune ed anche sopra i tetti così come accaduto in passato. Il nostro intento è semplicemente quello di salvare la società dal fallimento non tornando alle cooperative.
Quello che ci auspichiamo, infine, è che la società venga salvata con esito positivo.”
Secondo alcune dichiarazioni, raccolte a microfoni spenti tra i presenti al sit in, la questione sarebbe infatti da ricondurre al fatto che il sindaco e la città metropolitana, lamentando difficoltà finanziarie dell'ente, da un lato non vogliono mettere a disposizione i fondi per i professionisti di altissimo livello che devono preparare questo complesso concordato, dall'altro però ingenti risorse le destinano alla nomina di "esperti" del sindaco di discussa utilità spendendo ben 32.500,00 euro a testa:
Per quel che ci risulta, il problema sarebbero quindi i consulenti che il Cda è costretto a nominare per poter presentare una proposta di concordato che il Tribunale Fallimentare possa accogliere, evitando la figuraccia, pericolosa per la sopravvivenza della Pubbliservizi, fatta dalla precedente amministrazione che se lo è già visto respingere dal collegio giudicante con motivazioni durissime.
Il problema pare essere che il sindaco metropolitano stia remorando nel mettere a disposizione della partecipata i fondi per le parcelle dei professionisti individuati dal CdA.
A tal proposito durante il sit in i dipendenti si passavano tra le mani alcune delibere firmate dal sindaco Pogliese.
La tensione si sta quindi facendo sempre più alta, ed il rischio di nuove tensioni sociali paventate dai sindacati non sembrano troppo fantasiose.
E ci mancherebbe solo questa proprio in questo periodo.