È il suo momento, di nuovo: non c'è dubbio.
È il momento di Raffaele Lombardo, forse l'ultimo politico siciliano, al di là delle simpatie e antipatie, delle appartenenze e lontananze, su di lui tutto si può dire tranne che non sia un politico capace di stupire per i colpi d'ala come per le scivolate rovinose.
Di entrambe ne ha vissute a decine ed ogni volta è ripartito, con ambizioni e progetti sempre più visionari.
Se c'è un elemento che caratterizza quest'ultima fase della sua rutilante carriera politica è il suo nuovo outfit: quelle sneakers che indossa con nonchalance ai piedi del solito impeccabile vestito. E le indossa sempre, anche durante le cerimonie.
Forse perché ha deciso di correre, di nuovo. E sceglie le scarpe più comode per i percorsi più difficili.
E fa bene, perché le scelte che lo attendono non saranno per niente facili, soprattutto in una fase in cui la politica, o quel che ne resta cioè niente, si combatte senza idee, a suon di scippi di preferenze, con gaglioffi delle varie periferie che passano da destra a sinistra in cambio di governi, sottogoverni e mancette varie.
Eppure, nel vuoto pneumatico che attanaglia il paese e la Siciia in particolare, qualche idea esce fuori, una visione pare ci sia e rischia di risolversi in snobismo non darne conto, l'ultima spiaggia prima della violenza è infatti cercare di scorgere argomenti di confronto, sperando che possano prevalere sulla conta delle clientele.
Un'occasione è venuta da Agrigento, dove si è svolto un incontro di militanti del Movimento dell'Autonomia.
Agrigento è una delle roccaforti autonomiste, casa di Roberto Di Mauro, l'assessore regionale all'Energia cui Raffaele Raffaele Lombardo tributa più di un omaggio, amico da sempre anche e soprattutto nei momenti più duri.
Il fondatore e leader dell'MPA ha parlato per 52 minuti al suo popolo ed è un vero e proprio manifesto politico e programmatico.
La qualità del video, di cui siamo venuti in possesso fortunosamente, è amatoriale, ma l'audio è buono e crediamo utile metterlo a disposizione, per comodità dividendolo quasi per capitoli.
Utile perché, almeno stavolta, non si parla di Tizio che passa con Caio o Sempronio che tradisce Filano, ma di idee, quantomeno discutibili. Ed è già qualcosa.
L'inizio riguarda le ragioni di questa rinnovata richiesta di Autonomia:
Poi affronta le motivazioni che lo hanno ricondotto, come nel 2005, ad un accordo con la Lega del vice premier Matteo Salvini.
In sala l'eurodeputato e commissario regionale della Lega Annalisa Tardino, che in base al patto ottiene il convinto sostegno alla sua ricandidatura del popolo dell'MPA.
Lombardo la cita più volte, segnalando la comunanza di intenti e riconoscendole il ruolo che si è presa all'interno del partito leghista, un compito non facile dovendo fare da punto di equilibrio tra anime molto diverse, alcune decisamente ingrombanti e che con l'avvento del patto autonomista risultano fortemente ridimensionate.
Il leader MPA assicura tutti sulla possibilità che gli obiettivi da raggiungere possano essere comuni e soddisfare tutti.
Ancora è presto per valutarne gli effetti e i mormorii si moltiplicano, staremo a vedere.
Entra ovviamente a delineare il perimetro delle posizioni MPA sulle ipotesi di riassetto istituzionale in corso di elaborazione da parte dell'attuale maggioranza.
Il tema principale è quello del “premierato”, la proposta che il governo Meloni ha appena depositato e che sta animando il dibattito politico.
Non ci sono pregiudiziali, ma il leader autonomista pare più solleticato dall'istituto della “sfiducia costruttiva”, la possibilità cioè che presidenti e sindaci eletti direttamente dal popolo possano essere sostituiti, una sola volta in corso di legislatura, dalle rispettive assemblee e con elementi appartenenti alla stessa maggioranza, impedendo così ribaltoni ed al contempo limitando l'effetto dello sciogliemento automatico come accade adesso:
Su SAC e aeroporti siciliani il discorso si fa delicato e pone l'accento persino sull'opportunità che sia l'attuale società che gestisce lo scalo di Catania a continuare a mantenere la concessione statale: “Se non ce la fa, la sia dia ad una altra, magari con più peso degli enti locali.”
E lancia anche il tema tabù sull'opportunità che si possano realizzare nuovi scali, ad esempio Agrigento, con questo saldando l'asse con gli agrigentini e con la Lega di Tardino che ne ha sempre fatto una battaglia.
In effetti, considerata la crescita esponenziale dei passeggeri, potrebbe non essere più peregrina questa richiesta che viene dai territori:
Anche il tema dell'autonomia differenziata viene sviluppato senza pregiudizi, rivendicando l'assenza delle paure che caratterizzano il dibattito da parte delle forze meridionali.
Per Lombardo, con le dovute garanzie, potrebbe essere una risposta a quel centralismo che è invece la causa principale dell'arretratezza del Sud e della Sicilia in particolare:
Altro argomento caldissimo e quello del ripristino delle province regionali, e la posizione del MPA è da sempre favorevole, ritenendo un'errore ed uno spreco averle abolite, ritenendole quell'ente intermedio capace di assolvere a funzioni che le regioni non riescono ad assicurare. E spiega anche come farlo:
Un accenno sul complesso mondo della Sanità regionale, dove sta capitando di tutto, a partire dal fatto che il governo regionale non sta riuscendo nemmeno a nominare i vertici delle aziende pubbliche.
E qua qualche stoccata la lascia partire:
Così come non si lascia scappare l'occasione di mettere sul tavolo la questione del commissariamento del settore rifiuti, che invece vorrebbe fosse lasciato nella disponibilità istituzionale dell'assessorato regionale all'Energia retto proprio dall'MPA con Roberto Di Mauro.
Chiede il leader autonomista: “Mentre Di Mauro sta dimostrando di lavorare bene, come mai non si pensa a commissariare la Sanità dove sta succedendo di tutto o, peggio ancora, il Turismo dove abbiamo visto quello che è successo”, nel primo caso con riferimento a liste di attesa, servizi e proroghe di commissari, mentre per il Turismo alle indagini sui casi Cannes, See Sicily e spese pubblicitarie ancora in corso:
Poi uno sguardo alle prospettive economiche ed ai settori trainanti per lo sviluppo della regione:
E un accenno a quel “Piano Mattei” cui si favoleggia ad ogni fase di difficoltà economica:
Anche sul tema dell'Energia le corde dell'autonomismo sono particolarmente sensibili:
E infine, le attuali ragioni di un “Autonomia che non abbiamo saputo difendere e per la quale dobbiamo ricominciare a combattere, con coraggio, senza paura, perché questo è lo scopo della politica, del nostro impegno, alleandoci con chi dimostra di difendere gli interessi dei siciliani.”
Insomma: ha ricominciato a correre. Non c'è dubbio.
Staremo a vedere che succede.