Il comunicato dell'ASP di Catania è dello scorso 13 settembre.
Il direttore generale Giuseppe Laganga Senzio annunciava trionfalmente il “ritorno all'operatività” della stroke unit presso l'ospedale di Caltagirone.
Sono passati appena 3 mesi, 99 giorni per l'esattezza, e questo è il modo in cui “mantengono gli impegni”.
Intanto, per chi non lo sapesse, proviamo a sintetizzare cos'è una stroke unit.
Si tratta di un reparto ospedaliero altamente specializzato dedicato alla cura dell'ictus cerebrale , una patologia che richiede interventi rapidi e mirati per ridurre danni al cervello e salvare vite.
Questi reparti sono composti da un team multidisciplinare di neurologi, infermieri e fisioterapisti, e sono dotati di tecnologie avanzate per monitorare e trattare i pazienti colpiti da ictus ischemico o emorragico.
Le Stroke Unit seguono protocolli specifici per garantire interventi tempestivi, come la trombolisi, e per prevenire complicanze, migliorando significativamente i tassi di sopravvivenza e recupero rispetto ai reparti non specializzati.
Inutile dire quanto sia importante per un territorio, in questo caso l'intero calatino: centinaia di migliaia di persone.
Un servizio essenziale per la salute pubblica sospeso nonostante gli investimenti milionari.
Una decisione che tradisce i cittadini e mina la fiducia nel sistema sanitario.
La promessa di settembre: “un servizio a pieno regime”
Quel 13 settembre 2024, come si legge nel loro stesso comunicato, l'Asp di Catania, attraverso il suo direttore generale Giuseppe Laganga Senzio, annunciava con orgoglio la riattivazione a pieno regime della Stroke Unit dell'Ospedale "Gravina" di Caltagirone.
Si parlava di sinergie costruite per garantire continuità assistenziale, di nuovi reclutamenti e di un futuro migliore per i pazienti colpiti da ictus.
Una promessa che sembrava segnare un cambio di passo dopo anni di difficoltà e inefficienze.
Purtroppo, ad appena tre mesi, tutto ciò è stato smentito da una decisione che lascia sconcertati.
La Stroke Unit è stata chiusa dal 21 dicembre 2024 al 7 gennaio 2025, privando il territorio di un servizio salvavita proprio nel periodo natalizio, quando l’accesso alle cure è ancora più cruciale.
Quindi, se nel calatino qualcuno viene colpito da ictus, sempre se non è già capitato, in giornata festiva o di notte trova …chiuso per ferie!
Ottimo modo di mantenere gli impegni: forse dipende di quali impegni si tratta e con chi, difficilmente con i cittadini a quanto pare.
Una decisione inconcepibile
La chiusura, come si legge nella nota, è motivata dalla mancanza di ne:urologi disponibili per coprire i turni di guardia.
È accettabile che in una struttura ospedaliera strategica come il "Gravina" si possa arrivare a una decisione tanto grave?
Parlare di “chiusura per ferie” per un reparto così cruciale equivale a condannare il territorio a una grave vulnerabilità sanitaria.
La Stroke Unit non è un servizio ordinario, ma una risposta immediata e specializzata per chi è colpito da ictus, una delle principali cause di morte e disabilità. Ritardare o negare queste cure significa mettere a rischio vite umane.
Milioni spesi per quale futuro?
L’indignazione cresce se si considera che, negli ultimi anni, sono stati investiti milioni di euro per potenziare l’Ospedale "Gravina", inclusa la realizzazione dell’Ospedale di Comunità.
Come si può giustificare una chiusura dopo aver speso risorse pubbliche così ingenti?
Dove sono finiti gli impegni presi a settembre e il clamore degli annunci?
La denuncia del NurSind: "Una vergogna senza precedenti"
Sulla vicenda è intervenuto il sindacato delle professioni infermieristiche NurSind che non ha esitato a definire la situazione una "vergogna".
In una lettera indirizzata al direttore generale ed , si denuncia la chiusura come una "determinazione vergognosa" e si stigmatizza l'assenza di alternative per i pazienti che arriveranno in pronto soccorso. Le parole del sindacato sono chiare: “È inconcepibile che un pubblico servizio venga interrotto in questo modo, lasciando i cittadini senza assistenza essenziale”.
Un appello urgente per evitare il disastro
Questa vicenda rappresenta l’ennesima dimostrazione di una gestione sanitaria incapace di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
Si fa appello affinché si intervenga immediatamente per revocare questa decisione e assicurare la continuità del servizio.
Non si può programmare il giorno o l’ora in cui un cittadino avrà bisogno di cure urgenti per un ictus. Le vite non possono aspettare.
Concludendo, i cittadini di Caltagirone e dell’intero comprensorio meritano rispetto, trasparenza e un sistema sanitario all’altezza delle loro necessità.
La chiusura della Stroke Unit non è solo una decisione irresponsabile, ma un tradimento verso chi si affida alla sanità pubblica per la propria vita.