L'equinozio di primavera è entrato male su Pubbliservizi e il cattivo giorno si è visto dal mattino.
Comincia infatti con un articolo sul quotidiano La Sicilia a firma della brava Maria Elena Quaiotti che lancia la bomba già dal titolo: “Servizi esternalizzati e quindi pagati due volte”.
Cosa?
Pare sia questo uno degli aspetti inquietanti, e ormai sono tanti, di quanto sta accadendo in questa società partecipata che è stata gestita in maniera talmente dissennata da condurla ad un fallimento che si poteva evitare, ma hanno fatto di tutto per costringere il Tribunale a dichiararlo, lasciandosi un sottilissimo spiraglio col reclamo al fallimento ormai in fase di decisione.
Ma vediamo meglio cosa è accaduto nella giornata di ieri, culminata nell'ennesima riunione interlocutoria che non ha prodotto nulla ed anzi, se possibile, aumentato la confusione, tra rappresentanti sindacali, chiamiamoli così, che paiono abboccare ad ogni amo dilatorio e soluzione impossibile, lanciando comunicati speranzosi quanto ingannevoli (ma solo perché già in campagna elettorale o perché davvero non capiscono?), ed altri che continuano la lotta a muso duro, dicendo le cose come stanno oggettivamente e denunciando quanto sta accadendo.
Torniamo all'articolo de La Sicilia che contiene le dichiarazioni della battagliera segretaria nazionale del sindacato CONFALI-Sifus Lucia Inzirillo in cui, tra l'altro si fa riferimento ad un precedente specifico, non certo rassicurante, che ha coinvolto l'attuale commissario straordinario Piero Mattei che ha in mano il dossier Pubbliservizi: tra i suoi incarichi precedenti quello di commissario liquidatore della Gesip, una sorta di Pubbliservizi del comune di Palermo, anch'essa dichiarata fallita e con lo stesso Mattei prima accusato, con altri, di bancarotta fraudolenta poi archiviato e che ha dovuto pagare una transazione per uscire dal procedimento civile per i danni erariali. Insomma, l'uomo giusto al posto giusto: manco a farlo apposta.
La riunione tra il commissario Mattei ed i sindacati di Pubbliservizi si è svolta alle 16.30 presso la sede di Città Metropolitana di Catania e non ha avuto alcun esito se non l'ennesima dilazione di una soluzione che si pasticcia ad ogni ora: basti dire che i consulenti nominati per sbrogliare la matassa e valutare la legittimità della proposta di costituire un'azienda speciale, sino a questo momento non hanno formalizzato il loro parere…
L'avvio della riunione pomeridiana è stata anticipata dalla diffusione di tre note, una a firma di un funzionario di Città Metropolitana e due della segretaria Inzerillo.
Quella del titolare della posizione organizzativa è alquanto strana: mette nero su bianco, e non si capisce il motivo tantomeno l'interess e del suo datore di lavoro, che i dipendenti Pubbliservizi del comparto museale avrebbero svolto mansioni superiori a quelle loro spettanti, addirittura di “guide poliglotte”.
Probabile che questa iniziativa, tutta da comprendere (e forse da mettere in relazione ad una sollecitazione di ambienti sindacali confederali registrata fuori onda), possa dare adito ad ulteriori contenziosi, visto che costituisce la prova provata che nella gestione del personale qualcosa non andava…
Ma sono le due note inviate dal sindacato Confali-Sifus a mettere i puntini sulle i: la prima indirizzata ai curatori che stanno gestendo Pubbliservizi ed ai quali si chiede di rendere conto della pressoché totale paralisi delle attività, lamentando addirittura che per aprire i cancelli dei magazzini gli operai devono attendere l'arrivo di uno dei curatori stessi; la seconda nota è invece inviata direttamente al commissario Mattei e gli si chiede esplicitamente di dare conto dei fondi concessi ai curatori e delle relative rendicontazioni sull'uso di questi fondi pubblici “atteso che molti servizi risultano essere sospesi”.
E qua viene posto anche il problema del mancato addebito delle penali per i servizi non espletati e, ancora più grave se fosse vero, il fatto che i servizi non espletati e pagati in anticipo a Pubbliservizi sarebbero poi affidati a ditte esterne e quindi pagati due volte.
Se fosse così, altro che procure…
Al termine dell'incontro commissario-sindacati, la Segretaria Inzirillo conferma che nessuna risposta ne è venuta, affermando che l'unica possibilità concreta di salvezza al momento attuale resta l'accoglimento del ricorso contro il fallimento presentato dal Consiglio di Amministrazione presieduto dall'imprenditore Giuseppe Molino con l'assistenza dell'avvocato Roberto Li Mura ed attualmente in decisione:
Della vertenza Pubbliservizi, sempre nella giornata di ieri, si è anche occupata formalmente, e finalmente, l'aula dell'Assemblea Regionale Siciliana con l'intervento del deputato autonomista Giuseppe Lombardo che ha illustrato un'ordine del giorno presentato insieme ad altri parlamentari catanesi per impegnare il governo regionale ad occuparsi concretamente della delicata vicenda, citando anch'egli l'opportunità ancora in essere dell'appello contro la dichiarazione di fallimento e sollecitando una soluzione praticabile.
Sul fatto che questa soluzione possa essere rappresentata dalla costituzione di una nuova azienda, speciale o specialissima, i dubbi aumentano piuttosto essere risolti, testimoniati anche dal fatto che, come detto, entrambi i due consulenti già nominati, Spadaro e Giorgianni, non hanno ancora presentato le loro valutazioni, segno che evidentemente tanto scontato non era.
E speriamo che non finisca come con la Gesip…
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