Sulla vecchia società pubblica Pubbliservizi, partecipata della Città Metropolitana, come noto è stata messa la pietra tombale, fallita con tutti i suoi debiti in pancia ed ora hanno fatto sparire anche il sito web, con il relativo spazio trasparenza, per cui sulla discutibile gestione che l'ha condotta al fallimento è sempre più difficile fare chiarezza.
Come sappiamo, in sua vece è stata fondata una sorta di società-clone, la S.C.M.C. a capo della quale, senza alcuna selezione, il commissario straordinario Pietro Mattei ha messo come Amministratore Unico un avvocato di San Giovanni la Punta, Mario Balsamo: dal suo curriculum si evince essere un professionista in campo tributario e del lavoro e di essere stato consulente del comune di San Giovanni la Punta.
Nella sua qualità di amministratore unico della nuova azienda speciale, l'avv. Balsamo ha acquistato in asta la vecchia Pubbliservizi e provveduto ad assumere tutto il suo personale abbassandone i livelli retributivi.
Allo stato pare non ci sia un sito internet e quindi la trasparenza imposta dalla legge non esiste; sembra anche che ancora non sia riuscito ad aprire un conto corrente e quindi non si capisce se e come vengano effettuate le forniture.
In particolare, ad esempio, per quanto riguarda l'approvvigionamento di carburante per i mezzi aziendali avrebbe disposto ai dipendenti di rifornirsi presso un singolo distributore: di San Giovanni la Punta.
Pare anche, ma non si conosce la procedura adottata considerato che non c'è alcuna trasparenza, che abbia nominato un consulente del lavoro e che si tratti del dr. Luigi Sereno: di San Giovanni la Punta.
Il fatto che la gran parte dei dipendenti sia stata assunta tutta al quarto livello crea non pochi problemi nell'organizzazione, considerato che in questo modo non si capisce chi può disporre cosa visto che sono tutti allo stesso livello.
Ma tutte queste potrebbero anche essere esagerazioni da start up, anche se in un'azienda pubblica non dovrebbero essere concepibili.
La cosa più pesante riguarda invece l'estemporanea decisione di avviare una rapidissima procedura per scegliere il direttore generale di questa azienda pubblica.
Sul sito della Città Metropolitana di Catania, infatti, è spuntato un avviso per la selezione del direttore generale, cioè la figura operativa più importante dell'azienda.
Il documento risulta firmato dall'amministratore unico Mario Balsamo alle 17.07 del 23 maggio e fissa come termine per la presentazione delle candidature alle ore 12 del prossimo 3 giugno: quindi otto giorni lavorativi e giorno di scadenza un sabato. Inclusivo, non c'è che dire.
Lasciamo stare che decine di dipendenti sono pronti a giurare di aver sentito l'amministratore unico affermare in pubblico di aver già individuato la “figura ideale” in persona di sua conoscenza, magari di San Giovanni la Punta.
L'aspetto che lascia basiti che, senza ancora essere stati capaci di aprire un conto corrente e con problemi di gestione molto seri, si pensa di poter avviare una selezione di tale importanza in piena campagna elettorale, con la scadenza fissa ta quando ancora non sarà neanche insediato il prossimo sindaco metropolitano.
Ma non sono soltanto queste le criticità.
Infatti, nel bando si legge: "L'elenco dei candidati idonei a ricoprire la carica di Direttore Generale, in possesso dei requisiti richiesti, verrà pubblicato sul sito web istituzionale dell’Azienda Speciale a valere quale notifica per tutti i soggetti interessati.“
E ancora, in un successivo capoverso dello stesso bando: "L’elenco dei candidati ammessi e la data dei colloqui saranno comunicati esclusivamente mediante pubblicazione di avviso sul sito istituzionale dell’Azienda.”
Peccato che il sito istituzionale dell'Azienda non esista e per realizzarlo dovrà espletarsi una gara che difficilmente potrà essere realizzata entro la data del 3 giugno…
Per quanto attiene alle modalità di selezione, l'amministratore unico Balsamo sceglierà una commissione di tre membri che valuterà i requisiti di ammissione; dopodiché quelli che risulteranno idonei ed inseriti nell'elenco sul “sito che non c'è", verranno sottoposti ad un “colloquio motivazionale” con lo stesso Amministratore Unico Balsamo che, questa è bella, dovrà, ed è scritto testualmente nel bando,
"valutare le seguenti competenze e capacità:
- capacità decisionale, che, oltre alla presa di decisione, presuppone la capacità di acquisire e
interpretare le informazioni in proprio possesso, associata alla capacità di prefigurare
possibili scenari e all’agibilità normativa che consente di districarsi agevolmente
nell’interpretazione delle norme e nella loro applicazione;
- capacità di governare la rete di relazioni, siano esse interne (collaboratori, altri dirigenti,
personale di altri settori, Amministratori) o esterne. A questa competenza sono collegate la
capacità di comunicare attraverso i diversi strumenti a disposizione; la capacità di mediare e
negoziare, al fine di dirimere situazioni controverse afferenti alla propria area di
responsabilità;
- capacità di gestire efficacemente le situazioni stressanti, mantenendo inalterata, quindi, la
qualità del proprio lavoro, associata alla capacità di approcciarsi in modo proattivo alle
diverse circostanze;
- capacità di essere flessibile e di gestire la complessità, modificando piani, programmi o
approcci al mutare delle circostanze e reagendo in modo costruttivo a situazioni impreviste o
anomale;
- capacità di ricercare e raccogliere stimoli utili a sviluppare nuove idee e favorire il
confronto per la risoluzione delle diverse e più complesse problematiche."
Ora, quali competenze specifiche abbia l'Amministratore Unico Balsamo per poter valutare questo pò pò di capacità richieste al candidato direttore generale, dal suo curriculum di cui sopra non si evincono.
Comunque, si legge ancora sempre nello stesso bando: “Successivamente al colloquio, l’Amministratore Unico designerà il candidato cui conferire l’incarico selezionando tra le proposte di candidatura quella maggiormente idonea a ricoprire il ruolo di Direttore Generale, tenendo conto in particolare delle esperienze gestionali in amministrazioni pubbliche e/o società private. La designazione potrà avvenire anche in presenza di una sola candidatura.”
E tutto questo nel silenzio assoluto dei sindacati, che di colpo sembrano sedati e magari anche su questo ci sarà qualcosa da spiegare.
Intanto, sarebbe bene che la nuova azienda possa partire in maniera meno garibaldina, svolgendo in maniera ottimale i servizi per cui è pagata con fondi pubblici e magari si revochi questa “selezione” che andrà fatta garantendo la massima partecipazione possibile, possibilmente non in campagna elettorale e magari dopo essere riusciti ad aprire un conto corrente ed anche il sito istituzionale, su cui pubblicare non solo i candidati alle selezioni ma soprattutto gli atti che la legge sulla trasparenza richiede.
Ci sarà da lavorare duro per salvarla davvero questa società già partita malissimo.
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