Anche in questo caso non occorrono commenti: Catania è la città più assurda del mondo e capitano cose che in altri luoghi moderatamente civili neanche si potrebbero immaginare.
Torniamo quindi sulla ex Pubbliservizi, fallita e che è stata sostituita da una neonata altra società pubblica, amministrata da un avvocato di San Giovanni la Punta, Mario Balsamo, nominato da un commissario a sua volta nominato dal cuffariano assessore regionale ex sindaco, sempre di San Giovanni la Punta, Andrea Messina, che, appunto, la fallita Pubbliservizi se l'è comprata all'asta con altri soldi pubblici e ancora un vagito non l'ha fatto.
Su questa storia San Giovanni la Punta è l'ombelico del mondo: ci comprano anche labenzina per tutti i mezzi della partecipata. Con affidamenti diretti.
Abbastanza arzigogolato, ci si rende conto.
Ora, dicevamo, non occorrono commenti per descrivere la situazione: già l'altro ieri abbiamo dato notizia della durissima relazione dei Revisori dei Conti e del pasiticciaccio della nomina di un direttore generale che qualcuno dovrà spiegare perché e quale sia l'interesse pubblico ad una simile nomina.
Ma veniamo all'ultima.
È una nota che, a scanso di distorsioni interpretative, pubblichiamo in originale e così ce ne usciamo.
La Città Metropolitana scrive all'amministratore unico di cui sopra, avvocato Mario Balsamo, e per conoscenza a mezzo mondo, prefettura compresa.
L'oggetto è caustico: “Mancanza cronica d'acqua all'Istituto Liceo Statale Lombardo Radice di Catania. Riscontro Vostra nota del 22.09.2023.”
L'amministrazione provinciale rileva e stigmatizza pesantemente che ad una richiesta di intervento urgente rivolto dal Liceo Radice in merito a problemi essenziali come la mancanza di acqua, la società partecipata avrebbe risposto che, testuale, “non potrà adempiere prima di novembre”.
Le valutazioni sono forse ancora più pesanti dei Revisori dei Conti:
si giudica “inopportuna” la dichiarazione sui tempi d'intervento di cui sopra;
poi si ritiene “irragionevole”postergare lavorazioni essenziali per ben due mesi;
e dopo aver giudicato “illogico" tale comportamento, lo si ritiene testimonianza di “scarsa qualità operativa” della società stessa.
E allora, ripetiamo pari pari le domande che abbiamo già posto e rimaste a tutt'oggi senza risposta mentre una risposta, e immediata, le pretenderebbero.
Eccole:
il Sindaco Metropolitano avvocato Enrico Trantino, che della SCMC è socio unico e quindi unico responsabile, è stato informato di questa situazione?
Vuole gentilmente informare i catanesi, che hanno già dovuto pagare l'assurdo fallimento della Pubbliservizi saltata per soli 700 mila euro, sugli intendimenti della sua amministrazione in merito?
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